lunedì 16 marzo 2009

Fiocco N° 16 - il lato nascosto di Sybar - Lupiae - Licea - Lecce

Vista dal cielo la città era simile ai rigagnoli d’acqua che irrigavano i campi. Soltanto, lì non crescevano patate, ulivi, viti o ortaggi... ma case e monumenti e chiese e giardini e. Fendendo
l’aria giù verso il basso si poteva assorbire tutto: profumo di pane dai forni, smog dalle auto, finanche l’odore di pagine nuove dalle librerie.
E giù, sempre più giù, sempre più vicini zoom su zoom. Era possibile ora distinguere netti, squarcianti e superbi, quei giardini privati e incantevoli che si schiudevano dietro alti portoni d’acciaio e mura di pietra leccese, da diversi palazzi del centro.
I palazzi del sei-sette-ottocento della nobiltà del tempo, degni scrigni custodi di quello sfolgorante verde nascosto agli occhi dei cittadini comuni di sempre. Ma ecco che dall’alto oleandri, edere, querce, gelsomini, tornavano alla vista come scoperti da un bimbo alla conta di un nascondino.

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