E allora l’avrebbe invitata, insieme a lui, a fare sei, dodici, ventiquattro, ottantasei, infinite volte il giro del mondo insieme, e senza muoversi di un centimetro. Finché questo non fosse successo, crollasse il mondo, l’avrebbe aspettata, e forse a quel punto non ci sarebbe voluto neanche tanto. E lì, con la loro unione, si sarebbero sentiti mancar l’aria e avrebbero respirato profondamente per prendere tutta quella che c’era, lì, in cima all’Everest, o sui ghiacciai del Polo dell’Inaccessibilità. E allora, tutto avrebbe avuto inizio.
mercoledì 4 marzo 2009
Fiocco N° 8 - Sensazioni
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